VNS MATRIX

PRIMO COLLETTIVO

PRIMO COLLETTIVO

FOTO VNS MATRIX 1993 Adelaide, Australia.

https://vnsmatrix.net/projects/the-cyberfeminist-manifesto-for-the-21st-century


"Tutte queste storie sono vere e non vere. Ciò che è chiaro è che il lignaggio era un anatema per VNS Matrix, e che le correlazioni attraverso lo spazio a spirale sono state generate e proliferate."

VNS MATRIX


VNS Matrix è stato il primo collettivo cyberfemminista australiano, formato da Josephine Starrs, Julianne Pierce, Francesca da Rimini e Virginia Barratt. Fortemente ispirate dalle teorie di Donna Haraway, furono le prime, nel 1991, a introdurre il concetto di cyberfemminismo in una forma pratica attraverso The Cyberfeminist Manifesto for the 21st Century.

La loro posizione si colloca tra arte, politica e teoria, utilizzando mezzi espressivi come ironia, parodia e rappresentazioni sessuali, talvolta pornografiche, per trasmettere un’idea di tecnologia che è al tempo stesso femminile, sessuale e profondamente legata al corpo e alla dimensione letteraria.

Nel loro manifesto, come approfondiremo in seguito, emerge una critica incisiva verso il campo tecnologico, tradizionalmente dominato dagli uomini. Tuttavia, come ho cercato di dimostrare sin dall’inizio, le donne sono state protagoniste fondamentali della storia, benché spesso invisibilizzate. VNS Matrix si è impegnato proprio in questo: dimostrare che le donne sono attive nel mondo digitale, pur continuando a essere ampiamente sottorappresentate.

Il loro obiettivo è distruggere i modelli patriarcali che minano l'autodeterminazione individuale, eliminando le discipline, i valori etici imposti, la moralità proibitiva e le idee legate a un ordine dominato dagli uomini. Il fine è riconoscere le donne non più come oggetti, ma come soggetti protagonisti dell’evoluzione umana.

Per questo è necessario iniziare a smantellare idee come quella della supremazia maschile sul femminile. Questa visione è alla base del Manifesto Cyberfemminista per il XXI Secolo, pubblicato da VNS Matrix. L'essenza del manifesto è rompere il dominio maschile e gli effetti negativi della tecnologia, promuovendo un ambiente inclusivo e impedendo ogni forma di esclusione o alienazione delle donne, anche nei contesti dei progetti artistici elettronici.

FOTO SOPRA

ALL NEW GEN https://vnsmatrix.net/projects/the-cyberfeminist-manifesto-for-the-21st-century


Le opere di VNS Matrix spaziano tra installazioni, eventi, immagini e propaganda, diffusi attraverso Internet, riviste e cartelloni pubblicitari. Esplorando un legame sessualizzato e provocatorio tra donne e tecnologia, queste creazioni hanno sovvertito i discorsi dominanti di potere e controllo, ridefinendo le dinamiche dello spazio cibernetico in chiave femminista.

VNS Matrix, con il loro approccio ludico e provocatorio alla sessualità queer cyborgiana, hanno anticipato le complessità che legano sesso, genere e tecnologia nella contemporanea "era farmacopornografica", un concetto sviluppato dal filosofo Paul B. Preciado. Figura di spicco negli studi di genere e teoria queer, Preciado ha analizzato come il capitalismo e il patriarcato abbiano colonizzato i corpi e la sessualità, trasformandoli in strumenti di controllo biopolitico. Allo stesso tempo, le letture decoloniali della storia dell'arte sottolineano l'importanza di un'analisi che tenga conto del legame tra il digitale e le sue radici materiali. Nel caso di VNS Matrix, questo significa riconoscere il ruolo fondamentale del contesto territoriale di Tartanya/Adelaide nella genesi delle loro opere digitali.

FOTO VNS MATRIX 1993 Adelaide, Australia.

https://vnsmatrix.net/projects/the-cyberfeminist-manifesto-for-the-21st-century


Il collettivo VNS Matrix si è immerso attivamente nell’universo digitale emergente, creando siti web, programmando e partecipando a comunità online testuali come LambdaMOO. Attraverso strumenti innovativi come il gioco su CD-ROM All New Gen, hanno dato vita a narrazioni in cui una protagonista femminile si scontrava con il sistema oppressivo rappresentato dal "Big Daddy Mainframe", un ambiente simbolico di dati militare-industriali. Per loro, il web era uno spazio aperto alla sperimentazione creativa e alla collaborazione globale, un luogo dove immaginare nuove possibilità artistiche in rete.

Oggi, a distanza di decenni, il contributo di VNS Matrix e di altri collettivi cyberfemministi viene raramente ricordato nelle discussioni femministe online. Tuttavia, il loro approccio visionario e sovversivo resta incredibilmente attuale, forse più necessario ora di quanto lo fosse all’epoca.


FOTO VNS MATRIX 1993 Adelaide, Australia.

https://vnsmatrix.net/projects/the-cyberfeminist-manifesto-for-the-21st-century

MADRI DIGITALI

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